Il Consiglio di Stato, in una sentenza recente (n. 5193/2024), ha ordinato al Comune di Salo' la restituzione degli oneri di urbanizzazione e della polizza fideiussoria pagati da una societa' in liquidazione. Questo intervento, previsto ma mai iniziato, ha sollevato importanti questioni giuridiche riguardo la decadenza dei permessi di costruzione e la restituzione delle somme versate a titolo di monetizzazione delle aree a standard.
Antefatti della controversia
La vicenda ha origine nel 2011, quando il Comune di Salo' rilasciò alla societa' un permesso di costruire convenzionato per la manutenzione straordinaria e suddivisione di più unità direzionali nell’immobile noto come "Palazzo ex Enel". Contestualmente, la societa' sottoscrisse un atto unilaterale d’obbligo, prevedendo una monetizzazione delle aree a standard per un importo totale di € 391.353,60.
Tuttavia, i lavori iniziarono il 3 agosto 2011, ma non furono completati entro il termine previsto, causando la decadenza del permesso di costruire. Successivamente, la societa' entrò in liquidazione e l'immobile fu venduto all'asta.
La decisione del Consiglio di Stato
La societa' ha quindi richiesto al Comune di Salo' la restituzione delle somme versate, sostenendo che il mancato completamento dei lavori giustificasse tale richiesta. Il Comune, però, aveva negato la restituzione, sostenendo che le obbligazioni assunte dalla societa' erano vincolanti nonostante la decadenza del permesso di costruire.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Lombardia, sezione di Brescia, aveva inizialmente respinto il ricorso della societa', ma la sentenza è stata successivamente appellata.
Il Consiglio di Stato ha infine accolto l'appello della societa', riconoscendo che la mancata realizzazione dell'intervento edilizio rende indebite le somme versate a titolo di monetizzazione. Il Consiglio ha stabilito che, in assenza di una reale trasformazione del territorio e dell'aumento del carico urbanistico, il presupposto per il pagamento delle somme non sussiste più, rendendo legittima la richiesta di restituzione.
Implicazioni e spese legali
La sentenza del Consiglio di Stato non solo obbliga il Comune di Salo' a restituire le somme di € 195.676,80 e la polizza fideiussoria di € 293.515,50, ma include anche il pagamento degli interessi legali a partire dal 6 febbraio 2020, data della prima richiesta di restituzione effettuata in via stragiudiziale.
Il Comune di Salo' è stato inoltre condannato al pagamento delle spese legali, quantificate in € 5.000, oltre al rimborso forfettario delle spese generali nella misura del 15%, IVA e CPA.
Conclusione
Questa sentenza rappresenta un importante precedente in materia di restituzione degli oneri di urbanizzazione e monetizzazione delle aree a standard in casi di mancata realizzazione degli interventi edilizi. Essa ribadisce il principio secondo cui le somme versate per la concessione di permessi di costruire devono essere restituite in assenza di una reale trasformazione urbanistica del territorio.
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